Il Re del tempo
C’era una volta, tanto, ma tanto,
tanto tempo fa, in un luogo così lontano che nessuno era mai riuscito a
raggiungere, il regno delle tempeste e degli uragani.
Tutti conoscevano quel regno e tutti
ne erano sudditi timorati e devoti.
Il Re, signore assoluto e
incontrastato di quel regno, aveva un pessimo carattere, bastava infatti, una
piccola contrarietà, un qualsiasi contrattempo, perché il suo umore cambiasse
repentinamente, scaricando sui suoi sudditi ignari tutta la sua rabbia e il suo
livore.
Tuoni, fulmini e saette, quando andava
bene, quando poi era davvero arrabbiato, allora scatenava tremendi uragani,
tempeste di vento, trombe d’aria.
Il Signore del tempo aveva un pessimo
carattere, sembrava davvero che non ci fosse alcunché che potesse attenuare i
suoi scatti d’ira, che potesse attenuare la sua irascibilità, e a nulla serviva
il fargli notare quali scempi sulla natura e sulle persone lasciassero i suoi
comportamenti.
Niente e nessuno erano in grado di
ammansire il suo pessimo carattere e tutti quelli che timidamente ci provavano,
spesso, finivano molto male, visto che a quella corte, il dissenso non era né
ammesso né tollerato.
Il Re del tempo, signore della pioggia
e dei venti, non aveva consiglieri né giullari alla sua corte, il suo volere
era potere su tutti gli eventi, era lui e solo lui a stabilire il dove, il
quando e soprattutto quanto forti e distruttivi dovessero mai essere tali
eventi.
Ma venne anche il momento in cui i
sudditi sottomessi e rassegnati incominciarono a ribellarsi al potere assoluto
del sovrano, non riconoscendone più l’origine divina, rinunciando a venerarlo
come un Dio, da quel momento ebbe inizio l’irreversibile viaggio di conoscenza
e di comprensione, percorrendo un piccolo e tortuoso sentiero, pieno di
insidie, per tentare di capire da dove fosse mai venuto il suo sconfinato
potere e se mai ci fosse stata una logica nel suo operare.
Da quel tempo in poi il Re delle
tempeste e degli uragani non fu un più un despota assoluto, non ebbe più
sudditi devoti e timorati su cui scaricare tutte le sue intemperanze ma,
guerrieri decisi e pronti a contrastare con tutti i mezzi quel suo potere così
iniquo e ingiusto.
Guerrieri risoluti e determinati nel
volerlo limitare e contenere, prevedendone le mosse, imbrigliandone la
sconfinata energia, condizionandone i devastanti effetti.
Molta, tanta, strada avrebbero dovuto ancora
fare quei sudditi, tanto decisi, quanto vulnerabili, per riuscire ad abbattere
il Regno del tempo, destituire il monarca assoluto e iniziare a gestire la sua
enorme potenza, ma per loro e nostra fortuna quella strada era ormai tracciata.
Il Re del tempo incominciò a
rendersene conto, lui, come tutti i potenti della terra, una cosa più di tutte
temono da sempre, di una sola cosa hanno terrore e quella cosa è la
consapevolezza che la strada della conoscenza e del sapere possa prima o poi
essere irreversibilmente percorsa dei propri sudditi.
2011
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