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Visualizzazione dei post da luglio, 2017

Il Signore dei perchè

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C'era una volta in un paese lontano, in un tempo indefinito, un bambino di nome Pancrazio. Pancrazio era un bel bambino con i capelli e gli occhi neri ed anche la sua carnagione era leggermente scura, come se fosse stata dolcemente abbronzata. Pancrazio non amava tanto andare a scuola, non riusciva a capire perché mai si dovesse stare seduti costretti in un banco per una quantità di ore al giorno davvero troppe e insopportabili. Non c'era niente durante tutte quelle ore di lezioni che stimolasse o appagasse la sua sete di conoscenza, che pure avvertiva forte dentro di se. Pancrazio, curioso e desideroso di sapere e di capire, avrebbe voluto risposte continue ai tanti quesiti che giornalmente si affollavano nella sua mente, nonostante il passare degli anni era come se non fosse mai cresciuto, come se non avesse mai superato quella fase infantile in cui tutti i bambini chiedono continuamente il perché di tutto ciò che vedono o che sentono. Momento straordinario quant

Il Re del tempo

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C’era una volta, tanto, ma tanto, tanto tempo fa, in un luogo così lontano che nessuno era mai riuscito a raggiungere, il regno delle tempeste e degli uragani. Tutti conoscevano quel regno e tutti ne erano sudditi timorati e devoti. Il Re, signore assoluto e incontrastato di quel regno, aveva un pessimo carattere, bastava infatti, una piccola contrarietà, un qualsiasi contrattempo, perché il suo umore cambiasse repentinamente, scaricando sui suoi sudditi ignari tutta la sua rabbia e il suo livore. Tuoni, fulmini e saette, quando andava bene, quando poi era davvero arrabbiato, allora scatenava tremendi uragani, tempeste di vento, trombe d’aria. Il Signore del tempo aveva un pessimo carattere, sembrava davvero che non ci fosse alcunché che potesse attenuare i suoi scatti d’ira, che potesse attenuare la sua irascibilità, e a nulla serviva il fargli notare quali scempi sulla natura e sulle persone lasciassero i suoi comportamenti. Niente e nessuno erano in grado di ammansi

L'Uomo della luce

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Jean Michel Folon C'era una volta in un paese lontano, in un giorno qualunque, un uomo venuto da chissà dove, dalle sembianze che nulla avevano a che fare con quelle degli abitanti di quel paese, persino i suoi modi e il suo parlare lo rendevano completamente diverso da tutti. Ben vestito, profumato, gentile, garbato, non si poteva non notarlo, tanto da divenire l'argomento degli argomenti. Tutti parlavano di lui ed ognuno esprimeva una propria idea su chi fosse, da dove venisse e perché mai fosse giunto proprio li. Quel giorno, da qualunque, divenne davvero speciale, unico, straordinariamente magico. Cose mai avvenute prendevano forma materializzandosi fra lo stupore di tutti, piccoli falò si accendevano qua e là. Gente di tutte le età mano nella mano facevano festosi girotondi intorno ai fuochi e a turno sfidando le fiamme ci saltavano sopra esprimendo un desiderio segreto con la ferma speranza di vederlo realizzato se il salto fosse riuscito bene. Le erb

Il faro di Punta Trak

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Questo è il racconto in prima persona di un marinaio di terra, atipico e anticonvenzionale, che pur non navigando per mare, tocca tanti porti. Il grande faro di Punta Trak, così alto, imponente e con in cima, proprio sotto la sua lanterna, la stretta terrazza circolare, tutta delimitata da una robusta ringhiera di ferro, è  il mio riferimento giornaliero, sulla strada che mi porta al lavoro, mi capita spesso di vederlo nelle fredde e umide mattine invernali, quando ancora il buio predomina e le prime luci dell’alba stentano non poco a farsi strada, molto spesso è quasi del tutto  immerso nella nebbia, talmente fitta da non lasciar scorgere niente e nessuno alla sua base, dandomi così l’impressione che quella sua luce rotante sia sospesa nel cielo.  Il faro si lascia comunque scorgere facendo capolino fra le basse nuvole cariche di pioggia, sono le sue tre larghe fasce rosse orizzontali che si alternano al bianco, proprio in alto, a renderlo visibile e inconfondibile anche senz

Mister Kobližky

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C’era una volta tanto tempo fa e tuttora c’è, in un luogo lontano, lontano, nell'Europa del nord, una Terra chiamata Lapponia, dove ancora oggi vivono, oltre ai Lapponi,  l’antica popolazione di quel luogo, anche gli orsi, le alci, le aquile reali e la rara volpe artica. La Lapponia si trova al nord del circolo polare, in un vasto paesaggio dominato da picchi montagnosi e sconfinate foreste di pini, grandi distese polari e  prati incontaminati. Sempre in Lapponia poi, si può ammirare, tra le tante meraviglie naturali, anche l’affascinante spettacolo dell’aurora boreale e il surreale sole di mezzanotte. In quel paese lontano c’era e c’è una città di nome Kiruna, dove tutti gli anni dalla fine di maggio a metà luglio è sempre giorno e per questo motivo è possibile vedere il sole anche a mezzanotte. In quella città, nella grande Svezia settentrionale, viveva un signore davvero speciale, il suo nome era mister Kobližky ed aveva una particolarità, infatti sin da bambino ave

La Macchina del volere

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C’era una volta, solo poco tempo fa, in un luogo non tanto lontano da qua, un uomo che tanto aveva fatto, tanto aveva detto e tanto voleva ancora fare. Era tempo di Natale e mancavano solo pochi giorni alla notte magica, in città le strade erano tutte illuminate e le vetrine dei negozi, più sfavillanti che mai, erano piene di tante cose bellissime, il tradizionale mercatino, tipico di quel periodo, con le sue tante casette di legno che vendevano di tutto e di più, era sempre stracolmo di persone, nonni, mamme, papà e tanti bambini, tutti alla ricerca di qualcosa di speciale da regalare, da farsi regalare o magari soltanto per cercare un nuovo addobbo da mettere sull'albero o nel presepe. Il buon profumo di cannella, di vaniglia, di zenzero era avvertibile ovunque, nelle strade, nei negozi, nelle case, regalando una piacevolissima sensazione, l’atmosfera poi che si percepiva era davvero carica di amore e di entusiasmo e tutte le persone sembravano aver ritrovato il buon

Stella Bebella

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C’era una volta qualche tempo fa’, in un universo lontano, lontano, una piccola stella di nome Bebella. Bebella non era il suo vero nome, lei in realtà si chiamava Alkor, ma tutti la chiamavano Bebella perché era la più piccola e anche la più bella. Bebella non era una vera stella, perché lei era piccolina, piccolina, tanto piccolina, insomma era ancora una stellina, l’ultima nata di una famosa famiglia planetaria. La famiglia dell’Orsa Maggiore o meglio la costellazione dell’Orsa Maggiore, perché le famiglie del cielo infinito si chiamano costellazioni e quella di origine della nostra Bebella è certamente la più importante e conosciuta, sua nonna infatti, la stella Polare è la stella più grande e luminosa del firmamento che rimane sempre visibile nel cielo. La Stella Polare, segnando il nord astrale, è da sempre il riferimento sicuro, per far seguire la giusta direzione ai naviganti di mare e viaggiatori di terra di tutti i tempi. La famiglia o meglio la costellazione di

Pino il falegname

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Si sussurra, si dice, si racconta, una storia molto bella, ma se sia vera non si sa, di certo solo c’è, che è giunta fino a me.  Pare che, tanto, ma tanto tempo fa, in un paese lontano, lontano e molto diverso dal nostro, vivesse un uomo alto, magro e muscoloso che di lavoro faceva il falegname. Nonostante l’apparenza, data dal suo fisico possente, il nostro falegname era un uomo mite, tranquillo e anche molto generoso, tutti lo chiamavano Pino, come gli alberi di pino, forse proprio per il lavoro che faceva, anche se in realtà  quello non era il suo vero nome. Pino poteva avere circa una trentina d’anni, ma ne dimostrava certamente molti meno ed era anche un gran lavoratore, infatti passava tutti i suoi giorni, dal sorgere del sole fino al tramonto, nel suo laboratorio di falegnameria. Pino era talmente appassionato al suo lavoro che il tempo gli scorreva via velocemente, così velocemente che spesso gli capitava addirittura di non sapere in quale giorno della settimana

Copertone rotolone

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Questa è la strana storia di un amore di gomma, un amore un po' particolare, a dire il vero, un amore fuori dal normale, perché quello che vi racconterò non è un sentimento fra due persone, ma una grande passione, forte e profonda nata fra due cose, due copertoni, due gomme per veicoli, due ruote insomma. Potrà sembrare molto strano ma l'amore, quando c’è, non può esserci solo tra esseri animati, ma può anche nascere fra le cose, tutte quelle cose che abbiamo intorno e che solo superficialmente riteniamo non possano provare emozioni. Dovete sapere che qualche tempo fa, in un Paese non tanto lontano dal nostro, nella più grande fabbrica del mondo, specializzata nella produzione di gomme per ogni tipo di veicolo, fu costruito un copertone veramente speciale, talmente robusto, tondeggiante e ben piazzato, che lo vollero chiamare Copertone Rotolone. Effettivamente sia le sue dimensioni, veramente notevoli, che il suo battistrada, molto profondo e ben marcato, davano la